Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore maligno a partenza dalla pleura, la guaina che avvolge i polmoni.
Numerose evidenze sperimentali e cliniche hanno dimostrato l’esistenza di un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione all’asbesto e l’insorgenza del mesotelioma.
Sono state identificate mutazioni germinali rare in geni come BAP1 e BML che, in presenza di un’esposizione all’asbesto, possono contribuire ad aumentare il rischio di sviluppo del mesotelioma pleurico.
La maggior parte dei pazienti a cui è stato diagnosticato il mesotelioma pleurico sono persone entrate in contatto con l’asbesto sul luogo di lavoro e infatti viene considerata una malattia da esposizione professionale. Il periodo intercorso tra l’esposizione all’amianto e la comparsa del mesotelioma è di circa 40-50 anni.
È opportuno tuttavia ricordare che sono stati descritti anche casi di mesoteliomi della pleura non correlati con l’azione cancerogena dell’asbesto.

Asbesto o Amianto
L’asbesto è costituito da un gruppo di minerali molto resistenti al calore che si dividono in due categorie: serpentine e anfiboli.
L’asbesto è stato utilizzato soprattutto nelle costruzioni edilizie, nei cantieri navali, nella produzione di freni e frizioni delle auto, nei rivestimenti isolanti di treni, navi e autobus, per la realizzazione di tessuti e di carte.
È stato adoperato moltissimo sia negli edifici industriali sia civili come materiale isolante termico, fonoassorbente, per le coperture degli edifici (conosciuto popolarmente come Eternit), per i tubi, cappe, canne fumarie e comignoli, pavimenti vinil-amianto, in alcuni elettrodomestici di vecchia produzione etc.
La prima utilizzazione industriale dell’amianto risale al 1800, ma il culmine di utilizzo massiccio dell’amianto si è verificato tra gli anni 1960-1980.
Dal 1994 in Italia non vengono più commercializzati prodotti che utilizzano l’amianto.
Rischio di sviluppo del mesotelioma pleurico
Il rischio di sviluppare un mesotelioma dipende:
- dal tipo di fibra (maggiore per la crocidolite),
- dal tempo di esposizione,
- dalla dimensione della fibra.
Quando le fibre di asbesto sono inalate, per il 70% sono eliminate attraverso la via respiratoria o intestinale. La percentuale di asbesto non eliminata penetra nei tessuti, si accumula al terzo inferiore del polmone e penetra a livello della pleura viscerale (cioè il foglietto della pleura a contatto con i polmoni).

Le fibre di asbesto più spesse rimangono nel tratto superiore dell’albero tracheo-bronchiale e possono essere efficacemente eliminate.
Le fibre più sottili invece raggiungono le piccole vie aeree, si depositano negli alveoli, raggiungono quindi la pleura viscerale e parietale e determinano la formazione di placche ialine pleuriche che, con il tempo, possono subire ulteriori trasformazioni fino a dare origine a un mesotelioma.
IRCCS Istituto di Candiolo, Torino